lunedì 31 marzo 2008

Pasolini si sbagliava

La settimana scorsa, come è noto, tre attivisti del Presidio Permanente hanno ricevuto la sgradita visita della Digos, che nel quadro delle indagini sul fallito attentato all'oleodotto dell'estate scorsa, ha sequestrato i computer e altri materiali ai tre sventurati.
I comunicati e le iniziative del presidio hanno già provveduto a far emergere i numerosi elementi contraddittori che caratterizzano il provvedimento della magistratura, quindi non mi dilungo oltre.
Vorrei solo fare delle brevi considerazioni sul comportamento degli organi giudiziari e delle forze dell'ordine.
E' possibile che vengano autorizzate delle perquisizioni a partire da un impianto accusatorio talmente labile e precario da far sorridere chiunque lo legga? Com'è possibile che la Digos metta insieme una ricostruzione talmente fantasiosa, senza che nessuno si renda conto che non ha nemmeno un barlume di logica o di credibilità? E com'è possibile che un magistrato dia il via libera alle perquisizioni a partire da un teorema così infondato e fantascientifico?
Molto semplicemente, non è possibile, se non partendo dal presupposto che la magistratura e le forze dell'ordine non sono arbitri imparziali che vigilano sul rispetto delle regole, ma piuttosto avversari che hanno l'obiettivo di contrastare l'azione politica di un movimento.
Non è certo una novità, e basta dare una letta al curriculum del questore Sarlo per accorgersi che già in passato si è distinto con una certa efficienza in operazioni di questo tipo.
Senza fare troppi discorsi sull'imparzialità della magistratura, nè men che meno su quella delle forze dell'ordine, mi viene da farmi delle domande.
Che dignità possono avere delle persone che dopo due anni trascorsi nelle piazze a "sorvegliare" orde di casalinghe, studenti, pensionati, e famiglie, riescono a presentarsi in casa loro alle sette di mattina per sequestrargli il computer, accusandoli di aver messo una bomba all'oleodotto?
Io trovo che mettersi nei panni altrui sia sempre molto utile, perchè spesso aiuta a capire che non tutti ragioniamo nello stesso modo, e di consequenza aiuta ad essere più equilibrati.
Ma in questo caso è impossibile. Non riesco a mettermi nei panni degli ispettori della digos. La mia dignità me lo impedisce. Lo trovo vergognoso oltre ogni possibile capacità di sopportazione.
Non penso possano esistere al mondo dei motivi validi per spiegare tali ignobili comportamenti.
Spero che magistrati e sbirri vari se ne rendano conto.
In casi come questo non riesco a fare a meno di pensare che "l'uomo finisce dove inizia il soldato".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"VALLE GIULIA" Undici e un quarto avanti a Architettura/ non c'era ancor ragion di aver paura/ ed eravamo veramente in tanti/ e i poliziotti in faccia agli studenti/ "No alla scuola dei padroni/ via il governo dimissioni" Hanno impugnato i manganelli/ ed han picchiato come fanno sempre loro/ e all'improvviso è poi successo/ un fatto nuovo un fatto nuovo un fatto nuovo/ non siam scappati più/ non siam scappati più (Carlo)

Caro Guido, avrai capito che il commento era riferito a "Pasolini si sbagliava"e non ad Albera.
In bocca al lupo per le elezioni. (Carlo)

Anonimo ha detto...

valle giulia. (paolo pietrangeli, giovanna marini).
filologo caoduro